Ciak… si muove 2015

Il moto contrario delle parti attraverso la memoria e la metamorfosi di un oggetto

“Il titolo nasce da un’idea molto simpatica e accattivante. Gli oggetti in movimento, ripresi nel loro moto in entrambe le direzioni, acquistano un senso cinematografico se vengono pensati come fossero nelle mani di un abile regista che imprime loro il moto. In questo caso il nostro abile regista è il prof. Roberto Rosso. Il rumore che corrisponde al “ciack” dell’azione ricorda quello prodotto (forse involontariamente) dalla camera quando viene chiusa ed è pronta per entrare in “azione”. Lo strumento che riprende il moto è del resto un parente non molto lontano della macchina fotografica. L’oggetto in moto assume forme inconsuete e impreviste che sembrano quasi uscite dalle mani di un “demiurgo”.”  (Francesco Fregapane)

Ciak… si muove è un workshop proposto al MAPP da Roberto Rosso, fotografo e docente dell’Accademia di Brera  e dall’artista Marica Moro. Il progetto artistico, svoltosi tra il 2014 e il 2015 , ha voluto sperimentare una commistione tra fotografia e scultura sul tema della trasformazione e del rapporto tra uomo e natura ed è stato presieduto e realizzato dagli stessi artisti e dagli Autori delle Botteghe d’Arte del MAPP. La presentazione del progetto si era inserita come anteprima della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2015. Roberto Rosso e Marica Moro hanno proposto un progetto particolarmente interessante, complesso e innovativo, consisteva nel trasformare oggetti di recupero attraverso passaggi spesso causali derivanti dall’elaborazione fotografica e dall’utilizzo di diversi materiali, anche non convenzionali. La caratteristica fondamentale del progetto era il processo fotografico utilizzato, i suoi soggetti erano infatti elementi in movimento, che venivano trasformati sino a diventare altro da sé. Veniva impressionato il movimento, il tempo, veniva registrata la scia dell’oggetto stesso. Il risultato era come la fotografia di una scultura o di un bozzetto per la sua realizzazione. L’elemento sorpresa, la casualità, aiutavano il processo di sperimentazione scultorea della forma attraverso materiali contrastanti, diversi.