Diploma di II livello
Arti visive e Nuovi Linguaggi Espressivi | Grafica

Anno accademico: 2011 | 2012

Dalla “pittura di pietra” alla pittura di resina. Progetto di un “commesso contemporaneo”.

Relatori: Prof. Paolo Parisi, Prof. Vittorio Santoianni Candidata: Ivana Frascogna

La scelta di citare l’azienda Gobbetto è dovuta al merito di coinvolgere artisti ed è sempre più protagonista nel mondo dell’arte. Infatti, l’azienda Gobbetto, sensibile alle necessità e alle esigenze applicative degli artisti, in occasione del Salone del Mobile 2009, ha presentato Resinopolis, nella prestigiosa cornice del Palazzo della Triennale presso lo spazio Material ConneXion.

Resinopolis rappresenta la metropolis in cui sono stati coinvolti diversi personaggi tra cui artisti, carcerati di Milano, il Museo d’Arte Paolo Pini e degli anziani. Il loro coinvolgimento ha fatto in modo che si potesse avere una visione completa di come tutte le persone sono coinvolte all’interno di una metropolis, come vivono la città.

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È proprio così che la resina diventa arte. Una città di colori, un mondo fantastico in cui si incontrano tutte le culture, le forme espressive, i designer, i fanciulli e gli utopisti che raccontano l’interpretazione delle resine Gobbetto. Diventa un luogo magico dove superfici materiche, decori mirabolanti, colori fantasmagorici, luci, video e suoni creano una suggestiva città mostrando ancora una volta la grande duttilità e le innumerevoli possibilità applicative della resina.

Oltre alla mostra citata, Gobbetto promuove l’espressione artistica Resinopolis attraverso il sito web www.resinopolis.it dinamico, divertente, interattivo. Il sito si propone di divenire un luogo di incontro virtuale di giovani artisti, amanti dell’arte e del design, dove poter conservare, scambiarsi riflessioni e condividere progetti. È così possibile diventare “cittadini” della città di Resinopolis, entrando a far parte della community di cui fanno parte alcuni artisti come ad esempio Alex Turco, Dario Ballantini, Marica Moro, Michela Gruppach, Mino Longo. Tra i tanti artisti presenti, l’occhio cade su Marica Moro e il suo “albero rovesciato” sponsorizzato da Gobbetto ed esposto all’ A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano. L’istallazione rappresenta un albero rovesciato composto da tante foglie-sculture di resina trasparente. L’albero simboleggia l’idea di rinascita e di ciclo vitale: dal terreno e dalle radici il nutrimento diventa linfa, che giunge fino alle foglie, trasformandosi in ossigeno, secondo un processo continuo. La tradizione dell’albero rovesciato come simbolo del cosmo è antica e trasversale a diverse culture; secondo Platone “l’uomo è una pianta rovesciata, le cui radici si estendono verso il cielo e i rami verso la terra”. All’interno di ciascuna foglia sarà impressa l’immagine delle mani dei medici, dei tecnici e di chi si affida alle cure all’interno dell’Ospedale Niguarda: in ogni foglia-mano è impressa l’individualità di ciascuno, la sua storia e la sua operosità.